rotonda.it  alla scoperta del bicchiere mezzo pieno  
ricordi di tempi andati, pensieri a ruota libera.

HOME PAGE

PROGETTO
LIBANO

cappelli
borse
foular


GIRAMONDO
FAI DA TE

Barcellona
Venezia
Cansiglio 


POESIA INEDITA
anonimo


CERAMICA
I cuchi di roberto

POETI DI STRADA
la vita
l'amore
l'odio
la morte

MONTI D'UMBRIA 
                           
 Rughe scavate dall'erosione, segnano i vostri pendii, come longevi volti di donna .Colline legate una all'altra in un continuo abbraccio.
Aspre, eppur dolcemente ondulate.
Ricoperte d'erba odorosa, non ancora ingiallita dal gelo.
Boschi dai caldi colori sfumati;a volte nascosti da un leggero velo di nebbia, come bionde chiome di donne ricoperte da grigi veli antichi. 
Filari di verdiscuri cipressi svelano la presenza di nascosti casolari sparsi qua e là, come nidi su alberi spogli.


DONNA IN NERO



SORELLE


PENSIERI MINIMI


BATOCCHIO


DISGELO



MAMMA
INFEROCITA

 

TEMPORALE D'INFANZIA

  Grosse nubi ingombrano l'orizzonte. I minuti passano, le nubi si ingrandiscono fino a coprire il tetto del cielo. 
Il rumoreggiare del tuono si fa sempre più frequente. 
Nell'aia, ragazzi e adulti si agitano.
E' tempo di raccolta del grano, c'è lavoro per tutti.
Fin dal mattino grossi carri trainati da buoi dalla possente mole e dalle lunghe corna, trasportano i dorati covoni di grano fino all'aia per la trebbiatura.
Bisogna fare in fretta, più veloci del temporale. Il vento comincia soffiare forte sulla collina. Il grosso pioppo, sotto la cui chioma sta ammassato tutto il grano raccolto, si piega alla forza del vento.
Vento maledetto;   sembra voglia spazzare via tutto e tutti, uomini animali e cose.
I bimbi piccoli corrono al riparo dentro le mura della sicura e amata casa.
Restano a guardare, con i nasini appiccicati ai vetri, i grandi che faticano contro il vento per mettere al riparo i covoni di grano.
Finalmente il lavoro è finito. Il grano è al sicuro. I grandi rientrano, affaticati e fradici di pioggia
Sul volto dei bimbi ritorna il sorriso, i grandi sorridono anch'essi soddisfatti.
Il raccolto e salvo, il pane assicurato

AVIDITA'

Terra ti hanno inaridita, avvelenata, non c'è più vita tra le tue zolle. Ricordi quando davi casa ai neri lucenti grilli, ed essi rallegravano con il loro canto le tue serate, le cieche talpe il solletico ti facevano con il roseo muso appuntito, l'umile lombrico ti passava al settaccio, con lo scambio di doni  gli interminabili intricati tunnel del rosso topo creavano labirinti per giocare nelle interminabili giornate d'inverno.
Era tutto un brulicare di vita.
Terra alla quale tanto è chiesto; e lei tutto dona.